lunedì 20 ottobre 2014

L'implantologia conservando ed aumentando l'osso a disposizione anche quando manca? Si può!

Esiste una tecnica implantologica innovativa che consente di mantenere l'osso a disposizione per inserire impianti anche in zone dove normalmente le usuali tecniche non possono nulla.

In genere, tutte le tecniche implantari utilizzate nel mondo prevedono la foratura dell'osso con frese cilindriche che portano via cellule ossee con, a volte, surriscaldamento dei tessuti viventi, il che non è affatto fisiologico. Se la quantità di tessuto osseo è troppo piccola, per poter riabilitare una bocca con impianti in titanio, si deve spesso inserire osso autologo (prelevato da varie parti del proprio corpo, come cranio, spina iliaca, mento, ecc.) o eterologo (bovino, suino, artificiale come idrossiapatite, ecc.) con notevoli costi per chi si deve sottoporre all'intervento (pochi grammi di questi materiali costano centinaia di euro). 


La tecnica usata presso il mio studio (Via Cerreto di Spoleto, 10 - 00181 - Roma) prevede invece l'uso di scalpelli che non alterano o diminuiscono la quantità di osso disponibile, ma, anzi, permettono un notevole incremento volumetrico senza utilizzare alcun materiale estraneo nella zona dell'intervento. 


Questo permette di poter protesizzare anche zone che altrimenti non avrebbero potuto sostenere alcun impianto. Per esempio, dopo estrazioni dentarie effettuate da molti anni, il tessuto osseo tende a diminuire impedendo quindi di usare impianti di lunghezza adeguata a sopportare la masticazione: in questi casi o si aumenta la quantità di osso con le tecniche accennate sopra, oppure bisogna ricorrere a protesi alternative come ponti (fissi) o parziali (rimovibili). E spesso queste sono situazioni di compromesso perché effettuate su persone di giovane età che avrebbero bisogno di una dentatura stabile e fissa. 


Tutto ciò si può ottenere - anche se nessuno è capace di fare miracoli - con un sistema di scalpelli che aprono fessure nell'osso da protesizzare dentro le quali l'impianto  risulta enormemente stabile e spesso si possono utilizzare impianti di notevole lunghezza (anche 16 o 18 mm) che risultano estremamente forti. 


Il principio è basato sulle leggi di Archimede il quale ha dimostrato che in un cerchio può essere iscritto un quadrato: gli scalpelli utilizzati creano una cavità a forma di parallelepipedo a base quadrata, dentro cui penetra l'impianto cilindrico con una cosiddetta stabilità primaria eccezionale. 


Ulteriori vantaggi sono dati dal fatto che gli scalpelli possono bypassare le zone "pericolose" del seno mascellare per i denti superiori o il canale mandibolare dove passa il nervo mandibolare per gli inferiori. 


Non appena avrò modo di far vedere foto o video di tutto ciò provvederò a pubblicarlo perché tutti dovrebbero poter accedere a questo vantaggioso tipo di implantologia.